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Pur restando in terreno positivo, si abbassano leggermente le previsioni relative all’andamento del valore aggiunto nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia a fine 2023.

Le elaborazioni del sistema camerale regionale di dati Prometeia, infatti, prevedono un saldo a +0,8%; un dato in linea con quello nazionale, dunque, ma al di sotto del +1,1% ipotizzato a luglio.

La delicata situazione internazionale, unita alla dinamica generalizzata di rincari, peserà così sulla crescita dell’economia, tanto che anche per il 2024 le previsioni sono orientate ad una evidente cautela, con un valore aggiunto ipotizzato in crescita dello 0,5%.

Il saldo positivo dell’anno in corso – come rilevano le analisi della Camera di Commercio dell’Emilia – sarà tutto da attribuire, nelle tre province emiliane, all’andamento trainante del settore dei servizi, che dovrebbe registrare un aumento del 2,1%, mentre sarà sostanzialmente stabile il comparto delle costruzioni (+0,1%) e saranno segnati da flessioni tanto l’industria quanto l’agricoltura, rispettivamente con saldi a -1,3% (la previsione per l’Emilia Romagna e l’Italia è -2%) e -2,1% (la previsione per l’Emilia Romagna è -3,2% e -1,4% per l’Italia).

Su questi comparti peserà, in modo particolare, il previsto e confermato calo del valore delle esportazioni, che dovrebbe contrarsi del 2,9%; un valore appena migliore di quello previsto a luglio (-3,4%), ma dato in ripresa solo nel 2024, con un +2%.

Reggio Emilia: crescita a +0,8%. L’industria si conferma in calo. L’export tiene.

La crescita del valore aggiunto previsto per la provincia di Reggio Emilia a fine 2023 è allineata alla media delle tre province emiliane, con un +0,8% che dovrebbe essere seguito, nel 2024, da un nuovo leggero rialzo (+0,5%).

Il settore che assicurerà il maggior apporto al saldo positivo è quello dei servizi, per il quale è previsto un aumento del 2,2% del valore aggiunto 2023 e un ulteriore +0,9% nel 2024.

In terreno positivo anche le previsioni per le costruzioni, con un +0,6% che dovrebbe però lasciar spazio, l’anno prossimo, ad una riduzione abbastanza consistente (-4%).

In calo, già quest’anno, saranno invece l’industria (un -1,4% che conferma, sostanzialmente, la negativa previsione del luglio scorso, rimandando la ripresa al 2024, con un +0,6%) e l’agricoltura, con un -3% che preluderà ad un nuovo anno dato ancora in calo, seppure più modesto: -0,3%.

Il valore delle esportazioni sarà caratterizzato da una sostanziale stabilità: la chiusura del 2023 è prevista con un +0,5%. Un dato positivo, che resta migliore dei valori previsti a livello regionale e nazionale (-1,8%), ma peggiora sensibilmente l’espansione prevista a luglio (+4,5%) ed è evidentemente influenzato dall’acuirsi delle tensioni internazionali.

Quanto al reddito disponibile per le famiglie, le previsioni di ottobre parlano di un +5,7% che, se confermato, andrebbe a migliorare il dato previsionale del luglio scorso, attestato a +5,3%.

Prevista in crescita, infine, anche l’occupazione, per la quale si ipotizza un +1,5%.


Ultimo aggiornamento

08-03-2024 13:03

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