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Archiviato il 2023 con un incremento del 2,9% nelle nuove assunzioni, i nuovi contratti che le imprese parmensi intendono attivare nel mese di gennaio 2024 mostrano, al contrario, una tendenza alla diminuzione, con un dato complessivo di 5.240 nuove attivazioni, vale a dire 260 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Guardando oltre, sono invece migliori le previsioni per il trimestre gennaio-marzo, pariodo entro il quale si dovrebbero registrare 13.270 nuovi contratti (+0,2%).
I dati, elaborati dal Sistema informativo Excelsior - gestito da Unioncamere-ANPAL – in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia, registrano quindi un calo nel primo mese dell’anno ed un lieve miglioramento del saldo dei primi tre mesi del 2024.
In dettaglio, le industrie della provincia di Parma hanno programmato complessivamente 2.210 nuovi contratti per gennaio, cioè il 4,3% in meno rispetto al gennaio 2023; all’interno del comparto, l’industria manifatturiera e le public utilities mostrano un calo del 6% con 1.890 nuovi contratti, mentre le costruzioni, con 320 attivazioni, crescono di un 6,7% rispetto a gennaio 2023.
I servizi, dal canto loro, assorbiranno il 58% dei nuovi contratti previsti a gennaio, evidenziando un calo del 5% che è frutto di dinamiche settoriali piuttosti diverse; per il commercio, infatti, sono previsti 630 nuovi contratti, con un aumento del 28,6%, mentre in calo sono previsti i nuovi contratti nell’ambito dei servizi alle imprese (-6%, con 1.560 attivazioni), dei servizi di alloggi e ristorazione (-19,1% e 380 nuovi contratti) e dei servizi alle persone (-17,5%, con 470 attivazioni).
Così come in passato, tra i nuovi contratti prevarranno largamente quelli a tempo determinato (pari al 69% dei casi), mentre le entrate stabili con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato – seppure in aumento rispetto ad un anno fa – si attesteranno al 31 %.
Tra gli elementi più significativi dell’indagine spicca la quota di nuovi contratti riservata ai giovani con meno di 30 anni, che arriva al 33% nel gennaio 2024. I giovani fino a ventinove anni sono particolarmente richiesti con l’incarico di tecnici delle attività finanziarie e assicurative (67,9%), di tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni (43,9%), quali addetti alle vendite (48,4%), addetti alla gestione amministrativa e logistica (76,9%), operatori della cura estetica (53,5%), operai specializzati in manutenzione macchine (57,1%), operai specializzati delle lavorazioni alimentari (54,7%) ed operai addetti a macchine confezionatrici.
L’avvio del 2024 è segnato anche da un ulteriore aumento dei candidati considerati introvabili da parte delle imprese della provincia parmense, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 51% dei casi.
Le cause all’origine della difficoltà di individuare un candidato adeguato sono riconducibili in parte alla mancanza di candidati (nel 32,3% dei casi) e, in parte, all’insufficiente preparazione dei candidati (nel 13% dei casi), così come alla richiesta di profili che abbiano già maturato esperienze specifiche nei diversi ambiti di attività. Tra i profili più difficili da reperire, per gennaio emergono, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, le figure degli specialisti nelle scienze della vita, dei tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive e analisti e specialisti nella costruzione di applicazioni. Nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono, soprattutto, gli addetti alla gestione amministrativa della logistica, i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali e gli operatori della cura estetica, mentre nel segmento degli operai le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati nell’edilizia, operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche e fonditori, saldatori, lattonieri e montatori di carpenteria metallica.
