Salta al contenuto

Dopo oltre un decennio di crescita, nel primo semestre 2023 si è registrata una diminuzione delle imprese guidate da stranieri nell’area vasta che comprende le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza.

Le analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia, infatti, evidenziano la presenza di 18.622 imprese guidate da cittadini non di origine italiana al 30 giugno 2023, vale a dire il 2,8% in meno rispetto alla stessa data del 2022, quando il dato, su base annua, appariva in crescita del 2,7%.

Il calo più evidente si registra a Parma (-9%), seguita da Reggio Emilia (-3%), mentre la provincia di Piacenza va in direzione opposta, con un aumento del 7,5%.

Il dato generale di flessione a livello d’area vasta appare in controtendenza, come si è detto, rispetto a quanto avvenuto in un arco di tempo che supera il decennio; tra il 2013 e il 2023, infatti, le imprese guidate da stranieri sono apparse in aumento, nelle tre province, del 27,4%, tanto che la loro incidenza sul totale delle realtà imprenditoriali è salita al 14,7%, in presenza di un calo evidente (-10,2%) del numero delle imprese guidate da cittadini d’origine italiana.

Reggio emilia: -3% di imprese guidate da stranieri,

Ma l’incidenza resta la piu’ alta in regione

La provincia di Reggio Emilia, come evidenziano le analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia su dati Infocamere, si pone al primo posto regionale per incidenza della componente straniera sul numero delle imprese registrate, con un 16,7% sul totale provinciale (la seconda provincia dell’Emilia è Bologna con una quota pari al 14,3% e la terza è Modena con 13,5 %) e la quinta posizione a livello nazionale nella graduatoria delle province con la più alta concentrazione di imprese guidate da stranieri dopo Prato (32,7%), Trieste (20,1%), Firenze (18,3%) e Imperia (18%).

Le imprese guidate da stranieri risultano 9.012 al 30 giugno scorso, dato in calo del 3% rispetto allo stessa data del 2022.

L’edilizia, con un decremento annuo del 3,3% e con un numero di imprese pari a 4.245 unità, è il settore in cui le imprese gestite da stranieri sono maggiormente presenti in valore assoluto; infatti, nel comparto si concentra il 47,1% delle attività complessive condotte da stranieri. Non dissimile a quello del comparto delle costruzioni è il trend in calo delle attività afferenti al commercio nelle quali operano, a fine giugno 2023, 1.442 aziende straniere (il 16% del totale); con 145 imprese in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il settore registra una diminuzione del 2,2%. Se consideriamo i dati relativi alle attività di alloggio e ristorazione, vediamo invece che in un anno sono passate da 591 a 602 (+ 1,9%).

In lieve calo la presenza di imprese guidate da stranieri nelle attività dei servizi rivolti alle imprese, che da 721 sono passate a 719 unità, mentre si registra un incremento (+2,2%) nel settore dei servizi alle persone, con il numero di imprese passate da 463 a 473.

Lievissimo calo, poi, nel settore primario, con il passaggio da 94 a 92 unità, mentre appare rilevante la contrazione del numero delle imprese a conduzione straniera nell’ambito della manifattura, con un -9,3% che segna il passaggio da 1.244 a 1.128 unità.

Tra i Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri (con riferimento alle sole 6.628 imprese individuali straniere, le uniche per cui è possibile associare la nazionalità al titolare), quello più rappresentato è la Cina, con 887 imprese individuali e una quota del 13,4% sul totale delle imprese a guida straniera della nostra provincia.

Seguono poi diversi Paesi Extra-UE che contano un numero rilevante di imprese individuali: Albania con 830 unità, Tunisia con 795, Egitto con 662, Marocco con 645, Nigeria con 473 e Pakistan con 393 imprese (5,9%la quota sul totale).

Il primo Paese comunitario presente in graduatoria è la Romania, con 307 imprese individuali guidate da cittadini provenienti dal Paese dei Carpazi.


Ultimo aggiornamento

08-03-2024 13:03

Questa pagina ti è stata utile?