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I dati rilasciati dalla Banca d’Italia e analizzati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia evidenziano aumenti, seppur differenziati, per tutti i soggetti che fanno abitualmente ricorso al credito bancario. Di seguito un'analisi dei tre territori.
Tutti i dati economici sono consultabili nella sezione di Informazione economica sul Credito, divisa per territori.

Il credito a Reggio Emilia

A fine giugno 2023 i prestiti erogati dal sistema di credito nella provincia di Reggio Emilia sono risultati in aumento del 4,3% rispetto alla stessa data dello scorso anno; gli impieghi bancari si sono così portati a 21,98 miliardi di euro contro i 21,11 miliardi del giugno 2022.

I dati evidenziano comunque aumenti contenuti sia per le imprese (+0,6%) che per le famiglie consumatrici (+0,1%), mentre l’incremento più rilevante +(18%) riguarda le società finanziarie ed assicurative, cui va, complessivamente, il 26% del credito erogato nella provincia di Reggio Emilia.

Il modesto incremento del credito alle imprese risente della evidente flessione che riguarda le piccole aziende (-6,7%) su base annua, contro il +1,7% delle grandi imprese), ma anche il rientro dal picco che si era registrato alla fine del giugno 2022, quando le attività manifatturiere, ad esempio, avevano registrato un amento del ricorso al credito pari al 15,5% (seguito poi, a settembre, da un ulteriore 18,1% in più) per far fronte non solo all’aumento degli investimenti, ma anche ad esigenze di liquidità dovute all’aumento dei costi.

Ad assorbire la maggior parte degli impieghi bancari continua ad essere proprio il mondo delle imprese, che si attesta ad una quota pari al 47%, seguito dalle famiglie con il 25,2%.

Guardando al sistema produttivo, gli andamenti sono molto diversificati a seconda del settore di attività economica: il comparto edile, ad esempio, a conferma di un trend positivamente segnato da bonus e superbonus, ha continuato a diminuire il ricorso al credito bancario: -3,1% registrato quest’anno (-3,6% al giugno 2022).

Le attività manifatturiere, come si è detto, evidenziano invece un’inversione di tendenza, passando da un aumento del ricorso al credito bancario (pari al 15,5% nel giugno 2022) ad un -1,6%, per un valore complessivo attestato a 5,12 miliardi di euro. In lieve aumento (+0,6%) i crediti al comparto dei servizi.

Il tasso di deterioramento del credito appare in miglioramento, con il passaggio dallo 0,7% del giugno 2022 allo 0,4% dello stesso mese del 2023; in quest’ambito, le situazioni di maggiore difficoltà riguardano le piccole imprese (in questo caso il tasso di deterioramento del credito è all’1,5%) e, a livello settoriale, i comparti delle costruzioni e dei servizi (per entrambi il tasso è all’1%).

In materia di risparmio si registrano significativi movimenti, con un evidente calo del valore dei depositi (-7% il dato complessivo per famiglie consumatrici e imprese) e un contemporaneo sensibile aumento dei titoli a custodia, che segnano un +21,1% rispetto al giugno 2022.

Il totale del risparmio reggiano rappresentato da depositi e titoli a custodia di famiglie consumatrici ed imprese si attesta così a 33,4 miliardi di euro, contro i 32,9 miliardi del giugno 2022.

Il credito a Parma
A fine giugno 2023 i prestiti erogati dal sistema di credito nella provincia di Parma sono risultati in aumento dell’1,4% rispetto alla stessa data dello scorso anno; gli impieghi bancari si sono così portati a 14,71 miliardi di euro.

I dati evidenziano aumenti, seppur differenziati, per tutti i soggetti che fanno abitualmente ricorso al credito bancario.

In aumento, infatti, risultano i crediti per le imprese (+1,4%, con le medio-grandi in aumento del 2,5% e le piccole aziende in calo del 5%), per le famiglie consumatrici (+0,6%), le amministrazioni pubbliche (+7,2%) e per le società finanziarie ed assicurative (+6% rispetto al dato 2022).

Ad assorbire la maggior parte degli impieghi bancari è comunque il mondo delle imprese, che si attesta al 62,4% sul totale, seguito dalle famiglie consumatrici con il 33,7%.

Guardando al sistema produttivo, gli andamenti sono molto diversificati a seconda del settore di attività economica: il comparto edile, ad esempio, a conferma di un trend positivamente segnato da bonus e superbonus, ha continuato a diminuire il ricorso al credito bancario, con il passaggio, in dodici mesi, dal -4,8% del giugno 2022 al -7,5% registrato quest’anno.

Le attività manifatturiere, al contrario, evidenziano un sensibile aumento del ricorso al credito, con un +11,9% su base annua e un valore complessivo pari a 4,3 miliardi di euro.

In diminuzione i crediti al comparto dei servizi, che rispetto al giugno 2022 mostrano un calo del 7,1%.

Per quanto riguarda il tasso di deterioramento del credito si registra un rialzo del valore, passato in dodici mesi dallo 0,9% all’1,1%.

Movimenti significativi, infine, in materia di risparmio, con depositi di famiglie consumatrici e imprese in calo (-2,7%, con un valore complessivo attestato a 16,1 miliardi) e un contemporaneo sensibile aumento del valore dei titoli a custodia (+23,8% in un anno, per un valore complessivo attestato a 11 miliardi).

Il credito a Piacenza
A fine giugno 2023, i prestiti erogati dal sistema del credito in provincia di Piacenza sono risultati in calo del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; gli impieghi bancari si sono così portati a 6,5 miliardi di euro

I dati evidenziano un deciso calo per le imprese (-5,1%) e un lieve aumento per le famiglie consumatrici (+0,4%).

Ad assorbire la maggior parte degli impieghi bancari sono state, ancora una volta, le imprese, con una quota del 57,13 sul totale del credito, seguire dalle famiglie consumatrici con il 40,4%.

Nell’ambito del sistema produttivo, il comparto delle costruzioni ha confermato la tendenza alla flessione nel ricorso al credito bancario, segnando, nel giugno scorso, un -8,9% su base annua.

Valori in calo anche per le attività manifatturiere che, dopo il balzo del giugno 2022 (+15%) e le crescite evidenziate sino alla fine dello scorso anno, segnano un -9,5%, con un valore complessivo pari a 1,3 miliardi di euro.

In calo (-2,7%) anche i crediti al comparto dei servizi, che ha assorbito credito bancario per un valore di 1,46 miliardi di euro.

Sul versante del tasso di deterioramento del credito si registra lieve flessione del valore, passato in dodici mesi dall’ 1,4% all’1%.

Movimenti significativi, infine, in materia di risparmio, con i depositi di imprese e famiglie consumatrici in calo del 3,4% (-9,2% sui conti correnti, che rappresentano il 70% dei depositi) e un contemporaneo sensibile aumento dei titoli a custodia, il cui valore si è portato oltre i 7,8 miliardi di euro.



Ultimo aggiornamento

08-03-2024 13:03

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