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Si è chiuso in calo anche il terzo trimestre 2024 per la manifattura reggiana, con un peggioramento ulteriore della già critica situazione evidenziata a chiusura del primo semestre.
A evidenziarlo sono le analisi dell’ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle piccole e medie imprese, che parlano di -4,2% per la produzione industriale in senso stretto rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; il dato coincide con quello medio regionale ed è comunque peggiore di quello del primo semestre dell’anno, quando la flessione era stata del 3,7%.
Anche il fatturato complessivo risulta in calo del 6,0% (-4,8 alla fine del giugno scorso) e, sempre in flessione, appare anche il fatturato legato ai mercati esteri, che segna un -3,1% (era a -3,9% a fine giugno).
Gli ordinativi totali – secondo le analisi della Camera di commercio dell’Emilia – appaiono ancora in flessione, sebbene con un lieve miglioramento rispetto alla situazione registrata nel primo semestre: un -4,7% contro il -5,9% di fine giugno, dovuto soprattutto al rientro pressoché totale della pesante situazione legata all’export, con gli ordinativi dai mercati esteri che passano dal -4,7% a -0,3%.
Le settimane di produzione assicurate dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del terzo trimestre sono 9,9 (un po’meglio che a giugno), mentre il grado di utilizzo degli impianti è 70,2% (inferiore al 72,5% regionale e al 73,7% di giugno).
Analizzando i principali settori produttivi, si nota che a fine settembre la produzione industriale reggiana – come già era accaduto nel primo semestre - è aumentata esclusivamente nel comparto alimentare (+2,5%) e nella ceramica (+2%) rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente., Segno negativo, invece, per gli altri settori: industria tessile, abbigliamento calzature e pelletteria con un -7,3%, metalmeccanica a -6,7%, produzione di materie plastiche -4%, industria elettrica ed elettronica -3,6%, altre industrie manifatturiere -0,7%.
Insieme all’entità dei volumi, come si è detto, anche il fatturato complessivo è sceso del 6%.
Valori in crescita si sono registrati per l’industria alimentare (+5,7%) e per la ceramica (+2,6%), che sono apparsi in aumento anche sui mercati esteri (rispettivamente, +1,3% e + 4,9%).
In crescita, sempre sui mercati esteri, anche il fatturato dell’elettrico-elettronico (+2,3%) e dell’industria delle materie plastiche (+5,5%), sebbene per entrambi si registri un calo del fatturato totale che si attesta, rispettivamente, a -2,9% e -3%. Sempre in flessione, come fatturato totale, la metalmeccanica (-10,2% complessivo e -7,2% sui mercati esteri) e il tessile-abbigliamento (-7,3% complessivo e -7,2% estero). Altre industrie manifatturiere sono in calo del 4,7% complessivo, mentre crescono del 2,4% sui mercati esteri.
Secondo le previsioni di produzione per il quarto trimestre, il 48% delle imprese ipotizza stabilità generale, il 28% aumento e il 24% diminuzione.
Per quanto riguarda le previsioni di ordinativi, il 49% ipotizza stabilità, il 20% aumento e il 31% diminuzione, valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano una stima di 49% per la stabilità, 26% per un aumento e 25% per un calo.
Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 26% delle imprese, di stabilità per il 46% e di calo per il 28%.
FOCUS ARTIGIANATO
Anche per l’artigianato manifatturiero, nel terzo trimestre 2024, rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, si evidenzia un calo nella produzione dell’1,4% (dato comunque migliore del regionale -5,5%), con una contemporanea diminuzione degli ordinativi totali del 3,5% (dato migliore del regionale -5,6%) e del 2,5% sull’estero (rispetto al regionale -5,8%).
Il fatturato complessivo evidenzia un calo del 2,2% (contro un -5,5% regionale), che sui mercati esteri pesa per il 5,5 (-5,3% il dato regionale).
Le settimane di produzione assicurata dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del terzo trimestre sono 7,1, mentre il grado di utilizzo degli impianti è 69,3% (superiore al 67,5% regionale).
Secondo le previsioni di produzione per il quarto trimestre, il 62% delle imprese artigiane reggiane ipotizza stabilità, l’11% aumento e il 27% un calo. Per quanto riguarda gli ordinativi, il 57% ipotizza stabilità, il 10% aumento e il 33% diminuzione; valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano una certa fiducia di stabilità per l’80%, ma timori di calo per il 20%. Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 14% delle imprese, di stabilità per il 57% e di calo per il 29%.