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Vendite al dettaglio in aumento, a Parma, nel primo trimestre dell’anno: un +1,1%, rispetto allo stesso periodo del 2023, che supera largamente il dato regionale (+0,1%) ).
Il positivo andamento emerge dalle analisi dell’ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia sulla base dei risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle aziende commerciali locali.
L’analisi camerale, tra l’altro, evidenzia che il 43% delle imprese intervistate conferma un certo sviluppo (coincidente col dato regionale), il 28% stabilità (31% regionale) e il 29% registra un rallentamento (27% regionale).
Scende, invece, il numero delle imprese attive nel commercio parmense, passate dalle 7.919 di fine marzo 2023 a 7.857, con un calo dello 0,8% (62 unità in meno).
Nello specifico, le analisi della Camera di Commercio dell’Emilia evidenziano una crescita del commercio al dettaglio di prodotti alimentari (+0,5%), mentre sono in calo i prodotti non alimentari (-1%).
I valori negativi riguardano, in particolare, abbigliamento e accessori (-1,2%), mentre sono positive le variazioni sul commercio di prodotti per la casa ed elettrodomestici (+0,5%).
Supermercati, ipermercati e grandi magazzini registrano un aumento consistente (+9,0%) e, in generale, reagiscono meglio gli esercizi con 20 dipendenti e oltre, che crescono del 3,9% rispetto al primo trimestre 2023, mentre variazioni negative si registrano per gli esercizi da 1 a 5 dipendenti (-1,4%) e per quelli da 6 a 19 dipendenti (-1,0%).
La consistenza delle giacenze di magazzino a fine trimestre registra un valore adeguato e stabile per l’85% delle imprese campione d’indagine (86% regionale), in aumento per il 13% (coincidente col dato regionale) e in diminuzione per il 2% (sostanzialmente in linea col dato regionale). In particolare l’adeguatezza è riscontrata per l’85% su prodotti alimentari e per l’81% su quelli non alimentari (con il 95% su prodotti per la casa-elettrodomestici e 73% su abbigliamento ed accessori). Adeguatezza al 100% per la grande distribuzione, mentre la percentuale scende su classi dimensionali inferiori: 78% per i negozi con 1-5 dipendenti, 89% per quelli con 6 dipendenti e oltre.
Relativamente ai processi organizzativi in atto nel settore, sul totale delle imprese si evidenzia che l’8,8% ha almeno un punto vendita all’interno di centri commerciali (fra cui: il 4,5% ha tutti i punti vendita nei centri e il 4,3% solo alcuni). Il 16,3% è composto da imprese associate a un gruppo di commercio organizzato; il 5,0% opera in franchising. Infine, tra le imprese che dispongono di una superficie (in mq) dedicata alla vendita, il 68,9% arriva a 150 mq, l’11,9% da 151 a 250 mq, il 12% da 251 a 400mq, il 4,9% da 401 a 1.500 mq, per arrivare poi a percentuali molto più basse con le superfici maggiori: 1,2% da 1501 a 2500 mq, 0,8% da 3.501 e oltre.
Relativamente alle previsioni di andamento delle vendite per il secondo trimestre, il 52% delle imprese esprime stabilità (58% regionale), il 34% aumento (26% regionale) e il 14% ipotizza un calo (16% regionale). Maggior fiducia di uno sviluppo si registra ovviamente nel comparto della grande distribuzione e dei grandi magazzini (94%). Le previsioni di ordinativi a fornitori da parte delle imprese del settore commercio al dettaglio, sempre per il secondo trimestre dell’anno, sono abbastanza in linea col dato regionale e vedono un 62% di imprese intervistate votato alla stabilità (61% regionale), 18% all’aumento (20% regionale) e 21% che teme un calo (19% regionale).
Allungando lo sguardo, l’orientamento delle imprese parmensi circa l’evoluzione della propria attività nei dodici mesi successivi è per il 60% verso una certa stabilità (57% il dato regionale) con giudizio del 56% per i prodotti alimentari e 68% per quelli non alimentari, quest’ultimo con in particolare un 82% di stabilità sul commercio di abbigliamento e accessori. Per il 33% le imprese interessate dall’indagine hanno espresso un giudizio di potenziale sviluppo (37% regionale), per il 6% rallentamento (5% regionale), infine 1% per il ritiro dal mercato (coincidente il dato regionale).