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Nonostante le pesanti incognite che gravano sul sistema produttivo a seguito del rialzo dei costi energetici e della complessa situazione internazionale, il mese di ottobre si presenta all’insegna della stabilità per quanto riguarda i nuovi contratti che saranno attivati dalle imprese della provincia di Reggio Emilia, recuperando anche il dato negativo di settembre.

Le analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati rilasciati dal sistema informativo Excelsior, infatti, parlano di 4.950 nuovi contratti per il mese corrente, vale a dire lo 0,2% in più rispetto a ottobre 2022.

Un incremento modesto, ma in netta controtendenza rispetto al -1,2% previsto a livello nazionale e anticipatore di un saldo del trimestre ottobre-dicembre che si dovrebbe chiudere con un aumento dello 0,8%, portando a 12.030 i nuovi contratti del periodo.

I nuovi contratti previsti per ottobre 2022 si concentreranno per il 57,6% nel settore dei servizi, con 2.850 unità (50 in meno rispetto ad un anno fa), e per il 42,4% nell’industria, con 2.100 attivazioni (70 in più rispetto all’ottobre 2022); i nuovi contratti riguarderanno, nel il 57% dei casi, imprese con meno di 50 dipendenti.

Nel 26% dei casi i nuovi contratti saranno stabili (tempo indeterminato o di apprendistato), mentre nel 74% dei casi saranno a termine (a tempo determinato o con altri contratti con durata predefinita).

L’analisi all’andamento della domanda nei singoli settori produttivi rileva che nell’ambito dei servizi vi saranno 1.080 nuovi ingressi nel comparto dei servizi alle imprese (-2,7% rispetto a ottobre 2022), 790 nei servizi di alloggio e ristorazione e nei servizi turistici (dato stabile rispetto a quello del 2022), 560 (+7,7%) nel commercio e 420 nei servizi alle persone, con un calo del         12,5% rispetto a dodici mesi fa.  

Per il settore industriale i nuovi contratti previsti entro ottobre per la maggior parte si concentreranno nell’industria manifatturiera e nelle public utilities con 1.660 unità (+1,2% sullo stesso periodo del 2022) e, a seguire, nelle costruzioni, con 430 nuovi ingressi, un +10,3% in più rispetto all’anno precedente.

I nuovi contratti interesseranno per una quota del 35% giovani con meno di trent’anni, per i quali è comunque richiesta, nel 61% dei casi, il possesso di esperienza professionale specifica o nello stesso settore.

Come ormai accade puntualmente, le aziende incontreranno difficoltà anche nel mese di ottobre per il reperimento di alcune figure professionali, complessivamente in 56 casi su 100.

Nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, il reperimento di professionisti nel settore chimico-farmaceutico è difficile nel 92,3% dei casi, mentre lo è nel 90,9% per professionisti ad indirizzo sanitario e paramedico, nel 65% dei casi nel reperimento di professionisti nell’ambito dell’ingegneria elettronica e dell’ingegneria industriale. Riguardo l’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono gli operatori  nella produzione e manutenzione industriale ed artigianale (78,1% dei casi), i tecnici ad indirizzo elettronico ed elettrotecnico (75,9% dei casi) e gli operatori nel turismo, enogastronomia ed ospitalità (73,8%). Nel segmento degli operai specializzati le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati nel segmento della trasformazione agroalimentare (96,6% dei casi), in quella di operai del comparto elettrico (87,9% dei casi), di addetti nell’edilizia e nella manutenzione di edifici (86,1%), di operai specializzati nella gestione di impianti termoidraulici (85,7% dei casi).


Ultimo aggiornamento

08-03-2024 13:03

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