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A fine settembre 2023, i prestiti erogati dal sistema di credito nella provincia di Parma sono risultati in diminuzione dell’1,1% rispetto alla stessa data dello scorso anno; gli impieghi bancari si sono così portati a 14,5 miliardi di euro.
I dati rilasciati dalla Banca d’Italia e analizzati dall’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia evidenziano diminuzioni, seppur differenziate, per tutti i soggetti che fanno abitualmente ricorso al credito bancario.
In calo, infatti, risultano i crediti per le imprese (-1,4% complessivamente, con le medio-grandi in calo dello 0,6% e le piccole aziende in calo del 6,1%), per le famiglie consumatrici (-0,6%) e per le società finanziarie ed assicurative (-10,9% rispetto al dato 2022).
Ad assorbire la maggior parte degli impieghi bancari è comunque il mondo delle imprese, che si attesta al 61,8% sul totale, seguito dalle famiglie consumatrici con il 34,3%.
Guardando al sistema produttivo, gli andamenti sono molto diversificati a seconda del settore di attività economica: le attività manifatturiere, ad esempio, evidenziano un sensibile aumento del ricorso al credito, con un +7% su base annua e un valore complessivo pari a 4,2 miliardi di euro. Di segno contrario il comparto edile, che ha continuato a diminuire nel ricorso al credito bancario: dopo il -2,7% del settembre 2022, alla stessa data dell’anno in corso il calo è risultato del 7,7%.
In diminuzione anche i crediti al comparto dei servizi, che rispetto a settembre 2022 mostrano un calo del 10,4%. Per quanto riguarda il tasso di deterioramento del credito si registra una lieve flessione del valore, passato in dodici mesi dall’1% allo 0,9%.
Movimenti significativi, infine, in materia di risparmio, con depositi di famiglie consumatrici e imprese in calo (-1%, con un valore complessivo attestato a 16,3 miliardi) e un contemporaneo sensibile aumento del valore dei titoli a custodia (+27,3% in un anno, per un valore complessivo attestato a 11,2 miliardi di euro). Il totale del risparmio parmense rappresentato da depositi e titoli a custodia di famiglie consumatrici ed imprese si attesta così a 27,4 miliardi di euro.