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Nonostante le pesanti incognite che gravano sul sistema produttivo a seguito del rialzo dei costi energetici e della complessa situazione internazionale, il mese di ottobre riserva buone prospettive per quanto riguarda i nuovi contratti che saranno attivati dalle imprese della provincia di Parma.

Le analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati rilasciati dal sistema informativo Excelsior, infatti, parlano di 4.600 nuovi contratti per il mese corrente, vale a dire il 2,2% in più rispetto a ottobre 2022.

Un dato, questo, in netta controtendenza rispetto al -1,2% previsto a livello nazionale e anticipatore di un saldo del trimestre ottobre-dicembre che si dovrebbe chiudere con un aumento del 3,3%, portando a 11.700 i nuovi contratti.

Le attivazioni previste per ottobre 2022 si concentreranno per il 65% nel settore dei servizi, con 2.990 nuovi contratti (+0,7% rispetto a ottobre 2022) e per il 35% nell’industria, con 1.610 nuovi contratti (+5,2% rispetto a ottobre 2022).

Nel 23% dei casi i nuovi contratti (che per il 55% riguarderanno imprese con meno di 50 dipendenti) saranno stabili (contratti a tempo indeterminato o di apprendistato), mentre nel 77% dei casi saranno a termine (a tempo determinato o con altri contratti con durata predefinita).

L’analisi all’andamento della domanda nei singoli settori produttivi rileva che nell’ambito dei servizi vi saranno 1.300 nuovi contratti nel comparto dei servizi alle imprese (+2,4% rispetto a ottobre 2022), 690 nei servizi di alloggio e ristorazione e nei servizi turistici (+3% rispetto al giugno 2022), 530 (+1,9%) nel commercio e 470 nei servizi alle persone, con un calo del 7,8% rispetto a dodici mesi fa.

Per il settore industriale i nuovi contratti previsti entro ottobre per la maggior parte si concentreranno nell’industria manifatturiera e nelle public utilities con 1.330 unità (+5,6% sullo stesso periodo del 2022) e, a seguire, nelle costruzioni, con 280 unità e un +3,7% rispetto all’anno precedente.

I nuovi contratti interesseranno per una quota del 32% giovani con meno di trent’anni, per i quali è comunque richiesta, nel 61% dei casi, il possesso di esperienza professionale specifica o nello stesso settore.

Come ormai accade puntualmente, le aziende incontreranno difficoltà anche nel mese di ottobre, in 52 casi su 100, nel reperimento di alcune figure professionali.

Nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, il reperimento di ingegneri è difficile nel 74,5% dei casi, mentre lo è nel 73,2% per professionisti ad indirizzo sanitario e paramedico, nel 67% dei casi nel reperimento di tecnici in campo ingegneristico e nel 64,9% dei casi per tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni e per tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi. Riguardo l’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono postini (83,3% dei casi), operatori della cura estetica (61,6% dei casi), gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (57%) ed operatori qualificati nei servizi sanitari e sociali (54,8% dei casi). Nel segmento degli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (82,3% dei casi), operai specializzati addetti alle costruzioni ed al mantenimento di strutture edili (76,3%), operai delle macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (75% dei casi) e operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali (60,2% dei casi).


Ultimo aggiornamento

08-03-2024 13:03

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