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L’Unione Europea è chiamata ad uno straordinario sforzo di coesione tra gli Stati membri, perché una possibile “guerra dei dazi” con gli Stati Uniti rappresenterebbe un danno per tutte le economie, per il lavoro e per tutte le comunità”; a sottolinearlo è il vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia, il parmigiano Vittorio Dall’Aglio, che esprime così le preoccupazione del sistema economico locale a fronte delle azioni già adottate dal governo statunitense nei confronti di Canada, Messico e Cina.
“E’ evidente – sottolinea Dall’Aglio – che non si possono escludere aprioristicamente azioni ritorsive qualora gli Usa adottassero analoghe misure nei confronti dei Paesi dell’Unione Europea, ma occorre innanzitutto premere l’acceleratore sulle relazioni con il governo Trump e, contemporaneamente, predisporre misure di sostegno per le imprese e lo sviluppo di un’economia europea che sconta già evidenti difficoltà”.
Le preoccupazione del vicepresidente della Camera di Commercio si legano, evidentemente, al peso delle esportazioni parmensi nei confronti degli Usa; “nei primi nove mesi del 2024 – osserva Dall’Aglio – le esportazioni locali verso gli Stati Uniti sono salite a 1,25 miliardi di euro, un valore di poco inferiore a quello dell’intero 2023, mentre sono rimaste sostanzialmente stabili le importazioni. Questo significa che la nostra bilancia commerciale nei rapporti con gli States è risultata attiva per 1,1 miliardi nei primi nove mesi dell’anno, migliorando il saldo complessivo del 2023 (1,08 miliardi)”.
“Questa crescita – spiega Dall’Aglio – si è evidentemente realizzata grazie agli investimenti delle nostre imprese e alla loro capacità di innovazione, che rappresentano i veri pilastri della competitività; minare questi principi con dazi e politiche protezionistiche è del tutto fuorviante in una stagione di globalizzazione e, concretamente, rappresenta un pericolo per lo sviluppo di tutte le economie”.
“Un rischio – conclude il vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia – che avevamo già paventato all’inizio del dicembre scorso, e a fronte del quale oggi sono a maggior ragione importanti le azioni che è chiamata a mettere in campo l’Unione Europea con il sostegno di Stati membri che debbono evitare la tentazione di andare in ordine sparso, vista anche la forte interdipendenza tra le economie continentali”