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Sono gli oneri di sistema e le spese di trasporto e di gestione del contatore che, nel 2024, hanno limitato i risparmi sulle bollette dell’energia elettrica.
A fronte di un calo medio del 14,9% per il prezzo di riferimento dell’energia elettrica (PUN), infatti, le analisi della Borsa Merci Telematica Italiana e della Camera di Commercio dell’Emilia su alcune tipologie d’impresa evidenziano risparmi in bolletta che stanno tra il 7,6% e il 9,3%.
Ad esempio, nel 2024 la spesa annua stimata per una gastronomia si è attestata a 5.520 euro, con una riduzione del 7,6% rispetto all’anno precedente. Un ristorante ha registrato una spesa di 12.316 euro (-7,8% rispetto al 2023), mentre un caseificio ha mostrato una spesa annua stimata di 45.601 euro (-9,3% rispetto all’anno precedente).
“In tutti questi casi – spiega il presidente della Borsa Merci Telematica Italiana e vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore parmense Vittorio Dall’Aglio – la diminuzione del costo della materia prima è stato ben più consistente, collocandosi tra il 19,8% e il 20,8%; contestualmente, però, si sono registrati sensibili aumenti per gli oneri di sistema (dal 30,6% per il caseificio al 43,4% e 43,9% per la tipologia ristorante e gastronomia), che nel 2023 erano stati azzerati da ARERA nel primo trimestre”.
“Considerando il fatto che gli oneri di sistema (che includono una quota fissa e una variabile in base al consumo) pesano per circa il 17% sulla bolletta – osserva Dall’Aglio –, e con l’aggiunta del fatto che anche le spese di trasporto e di gestione del contatore hanno registrato aumenti, per le tipologie d’impresa considerate, che vanno dal 16,5% al 17,2%, il costo della materia prima che incide per oltre il 50% ha determinato un calo delle bollette”.
Meglio sono andate le cose per il gas naturale, con una diminuzione media delle quotazioni al TTF del 15,5%.
Sempre facendo riferimento ad una piccola gastronomia, ad un ristorante e ad un caseificio con consumi, rispettivamente, di 3.000, 4.000 e 3.500 metri cubi, la spesa annua stimata è diminuita tra il 12 e il 12,3%.
“In questo caso, infatti – osserva Dall’Aglio –, la componente relativa al trasporto e alla gestione del contatore ha avuto incrementi più contenuti (dal 3,4 al 3,5%) e, nonostante la reintroduzione degli oneri di sistema e l’eliminazione della riduzione sull’Iva, il risparmio è apparso più evidente”.
“In una fase in cui si registrano segnali non rassicuranti per i costi delle materie prime energetiche e difficoltà per l’industria che si traducono in aumenti della cassa integrazione - conclude Dall’Aglio – è evidente che le autorità preposte sono chiamate a valutare nuove azioni di sostegno per abbattere il carico dei costi su imprese e famiglie”.