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Con un valore di 1,5 miliardi di euro, nel primo trimestre 2025 l’export piacentino è sceso del 14,3%; in altri termini, il valore delle esportazioni è risultato di 257 milioni inferiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso.

E’ invece risultato in crescita il dato delle importazioni (+10,8%), che nel primo trimestre del 2024 ammontavano a quasi 1,7 miliardi, mentre adesso superano abbondantemente il miliardo e 800 milioni. Ne consegue un saldo passivo import/export di 326 milioni.

Le elaborazioni dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia su dati Istat evidenziano risultati negativi per la manifattura nel suo complesso che, con un -14,2%, ha portato il valore delle esportazioni a 1,52 miliardi di euro, registrando così un calo di circa 251 milioni.

Più nel dettaglio, due comparti sono risultati in particolare sofferenza: il tessile, che ha scontato un calo dell’export del 28,0% (172 milioni in meno rispetto al 2024) e si è fermato a 443 milioni, e quello dei computer e dei prodotti elettronici che, tra gennaio e marzo di quest’anno, ha perso quasi 60 milioni, vale a dire un -55,9%, che ha portato il valore delle esportazioni a circa 47 milioni di euro.

Tra i settori in calo, spicca ancora, con un -67,0%, quello dei prodotti e delle attività dei servizi di informazione e comunicazione; il risultato è stato il passaggio da 7,3 a 2,4 milioni di esportazioni.

Anche i prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento mostrano una performance in peggioramento: l’export di questo comparto adesso vale 3,4 milioni di euro, cioè 1,6 in meno e con una diminuzione del 32,0%.

Di segno opposto, invece, i dati dell’agricoltura, che prosegue il trend espansivo già mostrato durante il 2024: nel primo trimestre di quest’anno le esportazioni del comparto primario hanno già superato i 2,8 milioni di euro, migliorando così del 17,9% il risultato del 2024.

I risultati dell’export piacentino (come sempre non totalmente ascrivibili ai prodotti locali, considerando l’alto impatto determinato dalla logistica nella misurazione dei flussi) sono stati particolarmente influenzati dal negativo andamento dell’Europa, con una flessione del 13,9% che ha visto scendere il valore da 1,3 a poco più di 1,1 miliardi (182 milioni in meno).

In calo comunque, anche le esportazioni verso l’Asia -24,9%, con 80 milioni in meno e un totale trimestrale a 241 milioni) e l’America, scesa del 14,7%, passando così da 111 a 95 milioni.

Sempre in ambito geografico, la diminuzione delle esportazioni dalla provincia di Piacenza viene registrata nei riguardi di otto dei primi dieci paesi per importanza commerciale. Da citare, al proposito, la Francia, che nonostante quest’anno abbia importato il 9,6% in meno, è diventata il nostro primo cliente estero, con un’incidenza sul totale delle esportazioni al 15,5%. La Germania, che scende al secondo posto, ha importato l’11,7% in meno rispetto al periodo di riferimento e adesso incide per il 15,0% sul totale. Cali evidenti, seppure con impatti meno significativi in valore assoluto, anche per Spagna e Cina, che pesano sull’export rispettivamente per il 7,3% e il 5,6%, con cali del 19,4% e del 37,8%. Anche le esportazioni verso gli USA, infine, sono diminuite in modo rilevante, con un -13,2% che ha portato l’incidenza dell’export verso gli Stati Uniti al 4,4% sul valore totale.

A livello Europeo, solo Austria e Belgio hanno incrementato le loro importazioni da Piacenza nel primo trimestre del 2025: la prima, con un +4,6%, occupa la posizione numero otto della graduatoria e ha un’incidenza del 3,0% sul totale, mentre il Belgio, che è al nono posto, ha aumentato il suo import del 13,8%, andando a coprire così il 2,8% del totale degli scambi esteri piacentini.


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Ultimo aggiornamento

13-06-2025 14:06

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