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Dopo aver chiuso il primo semestre con volumi in rialzo (+0,9%) e fatturato in lieve calo (-0,1%), per l’industria reggiana il terzo trimestre ha fatto segnare un ulteriore rialzo della produzione e ha portato in territorio positivo anche l’andamento del fatturato.

A certificarlo sono le analisi dell’ufficio Studi e statistica della Camera di commercio dell’Emilia sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle piccole e medie imprese (fino a 500 dipendenti), che evidenziano un aumento della produzione dell’1,5% e un incremento del fatturato pari all’1,8%.

L’andamento, tra l’altro, appare in controtendenza rispetto al dato regionale, che ha visto abbassarsi la produzione industriale in senso stretto dello 0,5%.

Il fatturato complessivo, come si è detto, è in aumento dell’1,8% , e anche in questo caso il dato è migliore di quello medio registrato a livello emiliano-romagnolo (+0,3%).

Buone notizie sono giunte anche dagli ordinativi totali, cresciuti del 2,2%, contro un aumento dello 0,4% a livello regionale. Quelli esteri hanno registrato un +7,3%, rispetto al +0,3% medio regionale.

Le settimane di produzione assicurate dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del terzo trimestre sono risultate 9,6 (contro 11,8 della media regionale), mentre il grado di utilizzo degli impianti è 72,3% (74,3% regionale).

Analizzando i principali settori produttivi, si nota che a fine settembre la produzione industriale reggiana è aumentata nei comparti dell’alimentare (+5,1%), della metalmeccanica (+1,8%), della ceramica (+3,7%) e materie plastiche (+1,4%). Negli altri settori invece, si sono registrati cali che vanno dal -5,7% del tessile, abbigliamento calzature pelletteria al -3,3% delle industrie elettriche ed elettroniche.

Il fatturato complessivo, come si è detto, ha registrato un aumento, con valori in crescita per l’industria alimentare (+3,5%), la metalmeccanica (+3,2%), l’industria della ceramica (+1,4%) e le materie plastiche (+0,6%).

Tra i settori con fatturato complessivo negativo troviamo l’industria tessile, abbigliamento calzature e pelletteria (-1,7%) e le industrie elettriche ed elettroniche (-2,8%).

Quanto alle previsioni di produzione per il quarto trimestre 2025, il 59% delle imprese ipotizza stabilità generale, il 19% un aumento e il 22% una diminuzione.

Relativamente agli ordinativi, il 49% ipotizza stabilità, il 21% aumento e il 30% diminuzione, valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano una stima di 50% per la stabilità, 29% per un aumento e 21% per un calo.

Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 22% delle imprese, di stabilità per il 56% e di calo per il 22%.

FOCUS ARTIGIANATO

In controtendenza rispetto ai dati generali, l’artigianato manifatturiero reggiano ha evidenziato un calo nella produzione del 3,5% (contro un -0,7% medio regionale) rispetto ai primi nove mesi del 2024, con una contemporanea diminuzione del 4,1% degli ordinativi totali (-0,2% il dato regionale) e un lievissimo aumento degli ordinativi esteri (+0,1% contro il -0,2% regionale).

Il fatturato complessivo evidenzia un calo del 3,0% (-0,4% il dato medio regionale), mentre le settimane di produzione assicurate dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del terzo trimestre 2025 sono risultate 6,4, (7,6 il dato regionale) e il grado di utilizzo degli impianti si è attestato a 66,1%, rispetto al 69,9% medio regionale.

Secondo le previsioni di produzione per il quarto trimestre, il 49% delle imprese artigiane reggiane ipotizza stabilità, il 21% aumento e il 30% un calo. Per quanto riguarda gli ordinativi, il 48% ipotizza stabilità, il 18% aumento e il 34% diminuzione; valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano fiducia nella stabilità (87%), timori di calo per l’8,0% e crescita per il 5%. Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 20% delle imprese, di stabilità per il 50% e di calo per il 30%.


Ultimo aggiornamento

19-12-2025 16:47

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