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Pur restando in terreno positivo, si abbassano le previsioni relative all’andamento del valore aggiunto nell’Emilia occidentale (Reggio Emilia, Parma e Piacenza) a inizio 2024. Le elaborazioni del sistema camerale regionale dei dati Prometeia, infatti, prevedono un valore aggiunto in crescita dello 0,2% (rispetto alla crescita dello 0,8% stimata a fine ottobre 2023), inferiore alla crescita stimata a livello regionale dello 0,6% e a quella nazionale dello 0,4%.
La delicata situazione internazionale, unita alla dinamica di rincari, influisce sulla crescita dell’economia locale, e bisognerà aspettare il 2025 per riprendere a salire e tornare ai livelli di fine 2023 (+1%).
Il saldo positivo dell’anno in corso – come rilevano le analisi della Camera di Commercio dell’Emilia – sarà da attribuire, nelle tre province emiliane, all’andamento trainante dell’industria, che dovrebbe registrare un aumento dello 0,8%, e dei servizi, che dovrebbe segnare un +0,4%, mentre saranno caratterizzate da flessioni tanto le costruzioni quanto l’agricoltura, rispettivamente con saldi a -3,0% (sostanzialmente in linea con il -3,2% regionale e inferiori al -4,1% nazionale) e -1,5% (la previsione per l’Emilia-Romagna è -1,3% e -1,1% per l’Italia).
Riprenderà, invece, la crescita delle esportazioni, previste in aumento del 3,0% (dato superiore al +2,4% regionale e al + 1,8% nazionale), con una buona prospettiva anche per il 2025 (+3,65).
Quanto al reddito disponibile per le famiglie, le previsioni di gennaio parlano di un +3,5% (in linea col dato nazionale e leggermente inferiore al 3,9% regionale) e sono previsti in crescita dello 0,7% gli occupati (sostanzialmente in linea con il +0,8% regionale e +0,7% nazionale). Il tasso di disoccupazione è invece ipotizzato al 4,1%, inferiore al 4,5% regionale e 7,5% nazionale.
A Parma crescita in linea con la media d’area: +0,2%
Per la provincia di Parma l’aumento del valore aggiunto per il 2024 dovrebbe attestarsi al +0,2%, con previsione di +1,0% per il 2025.
Lo sviluppo più significativo per il 2024 è previsto per l’industria, cui è attribuito un +0,9% (+0,6% per il 2025) e per i servizi con +0,3% (+1,1% per il 2025), mentre risultano in flessione l’agricoltura e le costruzioni, entrambe a -2,7%, con previsioni 2025 rispettivamente di -1,6% e -2,2%.
Per le esportazioni le previsioni riportano i flussi in terreno positivo dopo la lunga fase di riallineamento del settore chimico e farmaceutico ad andamenti non più vistosamente influenzati in aumento dai valori realizzati nel periodo pandemico.
I flussi verso l’estero, infatti, vengono dati in crescita dell’1,5%, con un ulteriore incremento nel 2025 (+2,4%).
Quanto al reddito disponibile per le famiglie, le previsioni di gennaio parlano di un +4,2% (+3,1% nel 2025).
Previsti in crescita dello 0,8% gli occupati (+0,6% nel 2025), mentre il tasso di disoccupazione è del 4,3% (4,1% nel 2025).