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Sono previsti in diminuzione, nel mese di agosto, i nuovi contratti di lavoro in provincia di Parma. Dall’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati forniti da Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior, emerge, infatti, che per il mese corrente si dovrebbe registrare un calo del 17% rispetto all’agosto 2023, vale a dire 620 nuovi contratti in meno su un totale di 3.030.
L’andamento così fortemente negativo si attenuerà poi a livello trimestrale; per il periodo agosto-ottobre 2024, infatti, è prevista una flessione del 5,6% rispetto al 2023, con i nuovi contratti attestati a quota 12.550.
Quelli relativi al mese di agosto si concentreranno per il 60% nel settore dei servizi, con 1.830 nuovi contratti (-13,7% rispetto all’agosto 2023), e per il 54% nelle imprese con 50 o più dipendenti.
L’analisi all’andamento della domanda nei singoli settori rileva che all’interno dei servizi sono previsti 630 nuovi contratti nell’ambito dei servizi alle imprese (-26,7% rispetto ad agosto 2023), 480 nei servizi alle persone (-2,0%), 360 nei servizi di alloggio e ristorazione (-23,4%) e 370 nel commercio, che mostra una crescita del 23,3 % rispetto ad agosto 2023.
In calo l’industria che, con 1.200 nuovi contratti previsti (330 in meno rispetto all’agosto 2023), segna un -21,6%. In questo caso, la maggior parte si concentrerà nell’industria manifatturiera e nelle public utilities (970 unità, -30,2% rispetto al dato agosto 2023) e, a seguire, nelle costruzioni, con 230 nuovi ingressi, (+76,9%).
I contratti stabili (cioè a tempo indeterminato o di apprendistato) copriranno una quota del 19% del totale, mentre nell’81% dei casi si prevedono contratti a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.
Le attivazioni di contratti interesseranno per una quota del 34% giovani con meno di trent’anni; per una quota pari al 60% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
Come ormai accade puntualmente, le aziende incontreranno difficoltà, anche nel mese di agosto e in 50 casi su 100, nel reperimento delle figure professionali ricercate.
Nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, la domanda di tecnici in campo ingegneristico è infruttuosa nell’81,8% dei casi, quella di tecnici della salute lo è nell’80,0% dei casi, mentre quella di ingegneri lo è nel 78,3% dei casi.
Nell’ambito degli impiegati e nelle professioni commerciali e nei servizi, sono di più difficile reperimento le professioni qualificate nei servizi personali (68,0% dei casi), le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (65,8% dei casi, di difficile reperimento), gli esercenti e gli addetti nelle attività di ristorazione (61,8%).
Per quanto riguarda gli operai specializzati, le maggiori difficoltà di reperimento si scontano per gli operai macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e prod. minerali (92,3% dei casi, di difficile reperimento), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (84,7% dei casi) ed i conduttori macchine movimento terra, sollevamento e maneggio materiali (73,7% dei casi, di difficile reperimento)