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Dopo la crescita del mese precedente, maggio registra una flessione dei nuovi contratti che le aziende della provincia di Reggio Emilia prevedono di attivare in queste settimane. Per il mese corrente, infatti, sono previsti 4.120 nuovi contratti, vale a dire il 3% in meno rispetto allo stesso mese dei 2023.
Un andamento che, secondo i dati che emergono dall’analisi dell’Ufficio studi della Camera di commercio dell’Emilia sui dati del Sistema Excelsior, caratterizzerà tutto il trimestre maggio-luglio 2024, con un -3,5% dei nuovi contratti, che si attesteranno a quota 12.710.
Le imprese che attiveranno nuovi contratti rappresentano 17% sul totale e, fra i dati significativi dell’analisi, spicca la quota del 38% riservata ai giovani con età inferiore ai 30 anni, ma anche la presenza costante delle difficoltà nel reperimento delle figure desiderate dagli imprenditori, presenti nel 55% dei casi.
I contratti proposti sono per il 74% rappresentati da lavoro dipendente (20% tempo indeterminato, 44% a tempo determinato e 10% di altro tipo) e per il 26% da forme ‘flessibili’ (22% somministrazione/interinali in e 4% di collaborazione/partite Iva/altri).
I primi 5 settori di attività per nuovi contratti programmati nel mese di maggio sono il commercio (590 unità, + 15,7% ), i servizi di alloggio e ristorazione e turistici (580 nuovi contratti, con un ‑12,1% rispetto al maggio 2023), le industrie meccaniche ed elettroniche (510 nuovi contratti, ‑15%), le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (350 nuovi contratti, -5,4%) e le costruzioni (330 unità, +32%).
Le tre professioni qualificate più richieste in valore assoluto sono gli addetti nelle attività di ristorazione (500 unità, per il 45,5 % dei casi considerati di difficile reperimento), gli addetti alle vendite (290 unità, con un 18,7% dei casi di difficile reperimento) e, a pari merito, i conduttori di veicoli a motore (180 unità, per il 48,6 % di difficile reperimento) e gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (180 unità, per l’82,4 di difficile reperimento).
I titoli di studio più richiesti riguardano la qualifica di formazione professionale o diploma professionale, con 1.620 nuovi contratti (il 39,3% sul totale); a seguire, i diplomi di istruzione di livello secondario, con 1.150 unità (il 27,9%), mentre per chi esce dalla scuola dell’obbligo vi sono 790 nuovi contratti disponibili e per il livello universitario e l’Its Academy ci si attesta a 560 unità.
L’esperienza nella professione è particolarmente richiesta per i titoli di studio più elevati (47,9% dei casi), mentre scende al 22,6% per quelli secondari, al 17,3% per le qualifiche di formazione professionale e al 13% per la scuola dell’obbligo.
Per quanto concerne le figure professionali, i dati camerali attestano che nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, la domanda di ingegneri è infruttuosa nel 79,5% dei casi, mentre quella di tecnici della distribuzione commerciale nel 76,2% dei casi, come quella per gli specialisti nelle scienze della vita; di difficile reperimento, poi, anche i tecnici informatici e delle telecomunicazioni nel 75,4% dei casi, i tecnici della salute, di difficile reperimento nel 74,5% dei casi e i tecnici in campo ingegneristico, di difficile reperimento nel 74,2% dei casi.
Nell’ambito degli impiegati e nelle professioni commerciali e nei servizi, sono di più difficile reperimento i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (75,9% dei casi), gli operatori della cura estetica (71,4% dei casi), i professionisti qualificati nei servizi personali (53,8% dei casi) gli addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela (48,5% dei casi) e gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione ( nel 45,5% dei casi, di difficile reperimento).
Per quanto riguarda gli operai specializzati, le maggiori difficoltà di reperimento si scontano nella ricerca di operai specializzati nell’installazione/manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (di difficile reperimento nel 87,7% dei casi), di fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria meccanica (nel 71,7% dei casi), di fabbri ferrai costruttori di utensili (nel 70,7% dei casi), di conduttori macchine movimento terra, sollevamento e maneggio materiali (nel 70,5% dei casi) e di operai addetti alle costruzioni ed al mantenimento di strutture edili (62% dei casi).