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Il sistema produttivo culturale e creativo parmense ha sviluppato, nel 2024, attività il cui valore è sceso a 988 milioni di euro, ovvero il 5,2% della ricchezza complessivamente prodotta in provincia di Parma.

Il valore è risultato in calo del 5,9% rispetto al 2023, con una contemporanea diminuzione del 2,3% degli occupati, passati dai 13.853 del 2023 ai 13.529 del 2024.

Sono questi gli elementi principali che emergono dalle analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, sui dati resi noti dalla Fondazione Symbola e Unioncamere, con il rapporto “Io sono Cultura 2025”, che inquadrano l’importante incidenza della filiera creativa e culturale, anche a livello locale.

Analizzando nelle sue componenti il valore aggiunto realizzato nel 2024, si evidenzia che la componente cosiddetta “core”, composta da industrie creative e culturali (tra queste architettura e design), dalle attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, dalle performing arts e arti visive, oltre che da attività come editoria e stampa, audiovisive, musicali o di comunicazione, sviluppa un totale di 545 milioni di euro (-7,3% rispetto al 2023), con 7.680 addetti (-4,0% rispetto all’anno precedente).

Alla ricchezza prodotta dai settori che sono il cuore dell’industria della cultura, si deve aggiungere quella proveniente dalle attività embedded creatives, ossia dai professionisti creativi impiegati in settori non propriamente culturali come la moda, l’agroalimentare e l’automotive. Questo comparto produce il 44,8% del valore aggiunto generato dal settore culturale: 443 milioni di euro (-3,9% rispetto al 2023) con 5.850 occupati (stabili sul periodo di confronto).

Analizzando i settori core del sistema produttivo culturale e creativo parmense, emergono, in termini di valore aggiunto, le attività di creazione di videogames e software, con 228 milioni di euro (-10,2% rispetto al 2023), 2.476 addetti (-11,5%) e 274 imprese (+5,8%).

Segue, più da lontano, il comparto architettura e design, che nel 2024 ha prodotto ricchezza per 95 milioni di euro, con un calo dell’11,2% e con 1.425 addetti, anch’essi in calo (-8,4%), mentre lo stock di aziende si è attestato a quota 848, con un +4,0%.

Vengono poi, le attività del comparto editoria e stampa, che mostrano tutti gli indicatori in flessione: valore aggiunto 71 milioni di euro e -7,8%, occupati 1.291 e -1,7% e imprese in numero di 410, con un calo del 3,8%.

Sono tutti buoni, invece, i dati delle performing arts e arti visive, con 56 milioni di euro di ricchezza prodotta (+5,7% in un anno), 1.011 occupati in aumento (+7,1%) e 243 aziende (+ 3,8%).

Buoni risultati anche per il settore della comunicazione, con un marcato aumento del valore aggiunto (44 milioni, +4,8%), e una crescita dell’occupazione del 6,5%, che ha portato gli addetti a 822 e non ha registrato sostanziali variazioni sul numero delle imprese.

Molto significativi anche gli incrementi registrati per le 20 imprese impegnate nell’attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, con un +14,8% sugli occupati (434 unità) e una crescita del 4,5% del valore aggiunto, salito a 23 milioni di euro.

In netta contrazione, invece, il comparto audiovisivo e musica, con una flessione del 15,2% della ricchezza prodotta e una flessione del 9,4% per gli occupati (221).


Ultimo aggiornamento

09-12-2025 13:42

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