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In controtendenza rispetto agli andamenti regionale e nazionale (-0,7 e -0,6%, rispettivamente), il numero delle imprese attive a Parma si conferma in leggero aumento.
A fine settembre, infatti, si è registrato un +0,4% che ha portato le unità attive 38.851, vale a dire 170 in più rispetto al settembre 2024, quando già si era registrato un lievissimo incremento.
Negli ultimi due anni, dunque, in provincia di Parma la consistenza del sistema imprenditoriale è aumentata di 193 unità.
A seguito delle modifiche intervenute nei mesi scorsi sulla classificazione delle attività economiche (codici Ateco 2025), attualmente è impossibile determinare quali siano stati, con esattezza, i movimenti all’interno dei diversi comparti produttivi e di servizio.
Dalle analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia su dati Infocamere, comunque, emerge un quadro settoriale caratterizzato dal primato del comparto dei servizi alle imprese: 9.319 unità attive che incidono sul totale per il 24,0%. Il secondo settore per incidenza è quello del commercio, che conta 7.115 attività (18,3%). Seguono le costruzioni con 6.156 realtà imprenditoriali e incidenza al 15,8%, l’agricoltura (5.320 e 13,7%) ed il manifatturiero (4.714 e 12,1%). I servizi alla persona, con 3.437 imprese, incidono per l’8,8% sul totale e, infine, le attività di alloggio e ristorazione si collocano al 6,7% con 2.605 imprese.
Riguardo alla natura giuridica delle imprese attive nel parmense, il primato va alle ditte individuali, la cui incidenza è del 52,2%, con 20.265 unità ed un aumento dello 0,5% rispetto al settembre 2024.
Le società di capitali sono quelle che hanno registrato il maggior incremento percentuale, con un +2,2% che le ha portate a quota 11.980 e ad un peso sul totale del 30,8%. Le società di persone, invece, cedono il 3,1%, scendendo così a 5.727 unità attive, che incidono del 14,7%. Infine, le altre forme giuridiche (composte in prevalenza da cooperative e consorzi), lasciano sul campo lo 0,6% della loro consistenza numerica, che a settembre scende così a 879 unità (incidenza 2,3%).
