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Nel 2024, secondo le elaborazioni della Camera di Commercio dell’Emilia su dati Istat, in provincia di Parma la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per l’intera collettività (NIC) rispetto al 2023 è stata pari a +1,4%, con un evidente calo rispetto alla variazione media annua del 2023 (+4,5%); il dato, comunque, è superiore sia a quello regionale che nazionale, entrambi a +1%.
Per la spesa abituale delle famiglie, i rincari oltre la media - seppure con variazioni differenziate - hanno riguardato voci importanti quali l’istruzione, gli affitti, le assicurazioni, le vacanze, gli alimentari e le bevande analcoliche, i servizi sanitari e le spese per la salute; in flessione, invece, altre significative voci, tra le quali spiccano gli approvvigionamenti energetici.
Luglio e marzo sono stati, in termini tendenziali, i mesi con l’inflazione maggiore (+1,9%), mentre gennaio ha registrato la variazione più modesta (+0,4%).
Sulla base delle divisioni di spesa, il maggior incremento medio tendenziale dei prezzi ha riguardato il capitolo “pacchetti vacanza” (+10,7%); a seguire, fra le voci più significative, si segnalano “servizi ambulatoriali” (+7,5%), “assistenza sociale” (5,3%), “assicurazioni” (+5,0%), “servizi di ristorazione” (+4,9%), “servizi sanitari e spese per la salute” (+4,7%), “servizi postali” (4,6%), “affitti reali per abitazione“ (+4,1%), “beni e servizi per la cura della persona (+3,5%), istruzione (+2,5%). Appena al di sopra della media anche gli alimentari e le bevande analcoliche (+1,6), mentre sono risultati in diminuzione i prezzi degli apparecchi telefonici, la voce “comunicazioni” (-7,0%) e il capitolo “abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili” (-4,8%); all’interno di quest’ultimo, si evidenzia la decisa riduzione, nel corso dell’anno, dei prezzi delle ultime tre voci, ovvero “elettricità, gas e altri combustibili” (-13,1%).