Salta al contenuto

Descrizione

Il rapporto sulla coesione sociale 2021, giunto alla sua decima edizione, prende in considerazione una molteplicità di fattori che concorrono a determinare lo stato di salute dell’economia e della società locale, con una specifica serie di approfondimenti di tipo qualitativo (e quindi con il diretto coinvolgimento di operatori e fruitori dei servizi) rivolti al mondo della scuola (studenti e insegnanti), del volontariato, della sanità, dei servizi sociali e dell’economia.

Il saldo demografico tra Covid e calo nascite. Il Rapporto rileva un saldo demografico in flessione contenuta (-0,6%) ma del tutto inedito per la nostra provincia, che nel 2021 ha perso 2.947 abitanti, bissando, sostanzialmente, il risultato 2020 (-2.569). Il dato appare un combinato disposto tra calo delle nascite (-169 nel biennio, -42 nel 2021), saldo migratorio (meno ingressi e aumento delle uscite) e, soprattutto, un aumento dei decessi totalmente attribuibile al Covid tanto nel 2020 che nel 2021. 

Fenomeno comunque da osservare, anche in prospettiva, rispetto ad alcuni movimenti interni anch’essi inediti, come l’aumento degli abitanti che nella graduatoria pone ai vertici tre comuni dell’area montana prossimi al capoluogo: Casina, Viano (entrambi con +0,9%) e Canossa (+0,6%).

Economia.  Il primo segnale di ripresa è giunto, nel 2021, dall’incremento del Pil pari all’8%, valore superiore sia a quello regionale (+7%) che nazionale (+6,5%), associato ad un rialzo del numero delle imprese  (passate da 53.964 a 54.470) dopo oltre un decennio di costante calo.  In sofferenza restano il commercio e la ristorazione, con gli operatori – come emerge dallo specifico focus sul settore – ancora in tensione anche rispetto alle prospettive.

Le notizie migliori, come quasi sempre accade in una realtà fortemente orientata al commercio internazionale, sono giunte dalle esportazioni, che si sono portate a oltre 11,6 miliardi e hanno fatto segnare un incremento del 21%.

Lavoro e redditi delle famiglie

Dopo un 2020 segnato dalla netta flessione degli occupati (-3,4%, pari a 8.358 unità) e dall’aumento sia dei disoccupati che degli inattivi, nel 2021 si è invertita la tendenza; gli occupati sono aumentati dell’1,1% (2.709 unità in più rispetto al 2020), i disoccupati sono scesi del 7,2% (834 in meno sul 2020) e gli inattivi sono scesi di 1.658 unità (-0,8%)”.

“Un andamento sicuramente positivo che ha fatto scendere dal 4,6 al 4,3% il tasso di disoccupazione (è al 5,9% quello regionale e al 9,1% quello nazionale), ma che va ancora monitorato attentamente; sebbene sia sceso sensibilmente il numero degli iscritti alle liste di disoccupazione (4.129 in meno) e siano più che dimezzate anche le ore di cassa integrazione rispetto al record assoluto del 2020 (36,6 milioni di ore contro i 14,5 milioni del 2021), queste ultime restano ancora molto elevate e si attestano ai livelli del 2010 e di 7 volte superiori a quelle autorizzate nel 2019”.

Analoga vigilanza occorrerà anche sul reddito disponibile delle famiglie reggiane, cresciuto sensibilmente nel 2021 dopo quattro anni di flessione culminati nel -3,3% (in termini reali, e quindi al netto di un’inflazione allora pressochè inesistente).

Sanità e disagio sociale da Covid-19. Ampia parte del decimo “Rapporto sulla coesione sociale” della Camera di Commercio è dedicata agli effetti del Covid sulla popolazione e sulla sanità reggiana.

Emerge da qui un numero complessivo di contagi pari a 128.405 unità dal 1° gennaio 2020 al 18 marzo 2022, con una straordinaria concentrazione (oltre la metà dei casi, ovvero 64.616) nei primi 77 giorni dell’anno in corso, quando però il tasso di letalità si è portato allo 0,2% (148 decessi) contro l’1,1% del 2021 (41.006 contagi, 432 vittime) e il 3,7% del 2020 (22.783 contagiati, 854 vittime).

Forme d’ansia, attacchi di panico, esuberi di fisicità o confinamenti nei social emergono dallo specifico focus dedicato a ragazzi, insegnanti e genitori, che evidenzia gli effetti del Covid in termini di disagio, senso di precarietà e di solitudine tra i giovani.

Il sistema formativo. Per il sesto anno consecutivo, nel 2020-2021 è diminuito il numero degli studenti iscritti nelle scuole reggiane: 74.448, con un calo dello 0,5% dopo il -1,7% del 2020, molto segnato dalla flessione avvenuta nei nidi, che più di altri, insieme al calo delle nascite, avevano scontato le paure del contagio.

Il calo delle nascite continua ad influire sensibilmente, con i suoi effetti a lungo termine, nelle scuole primarie e dell’infanzia (rispettivamente -784 e -447 unità), mentre le scuole superiori continuano a crescere (+490 iscritti nell’anno scolastico 2021/2022) e, seppure di poco, aumentano anche gli alunni con cittadinanza straniera (12.724 in totale), anche se in massima parte (il 70,8%) nati in Italia.

Documenti

Ultimo aggiornamento

13-11-2023 10:11

Questa pagina ti è stata utile?