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Non ha portato novità – se non lievissime – il quarto trimestre 2024 sul negativo andamento delle esportazioni reggiane.
Il dato di fine anno, infatti, parla di un calo del 6,5% (era -6,6% a fine settembre), con un valore complessivo che si è attestato di poco al di sopra dei 13 miliardi, vale a dire 900 milioni in meno rispetto al 2023.
Le analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia su dati Istat evidenziano che il calo è del tutto ascrivibile al comparto manifatturiero, cui si lega la quasi totalità delle esportazioni reggiane; l’arretramento delle esportazioni del comparto manifatturiero (12,9 miliardi) è stato, infatti, del 6,8%, impossibile da compensare con le crescite fatte comunque segnare dai prodotti dell’agricoltura (+35,5%, ma con un valore limitato a quasi 10,9 milioni) e dai servizi di informazione e comunicazione (+24,3%, con un valore di 9,4 milioni).
Tra i maggiori cali registrati nell’ambito delle attività manifatturiere, spiccano quelli dei macchinari (-11,9%), del tessile (-4,3%), dei prodotti in gomma e materie plastiche (-3,1%) e di quelli in metallo (-7,2%).
Nell’ambito della manifattura, tra i pochi dati positivi spicca quello dell’industria alimentare, che ha fatto segnare un +14,8%, portando il valore delle esportazioni a circa 840 milioni.
Sebbene l’Europa si sia confermata come il continente verso il quale la provincia di Reggio Emilia indirizza la maggior parte dei suoi scambi (l’incidenza è del 69,7% sul totale), proprio qui si è registrato un calo del 7,1%.
A pesare molto, in questo caso, è stata la flessione delle esportazioni verso i due maggiori partners commerciali comunitari, ovvero Germania (-5,7%, per un valore di 1,735 miliardi) e Francia (-10,2%, per un valore sceso a 1,496 miliardi); complessivamente, nei due Paesi l’economia reggiana ha perso 275 milioni di euro di esportazioni.
Di segno negativo, ma con flessioni più contenute, anche gli scambi con gli Stati Uniti, che sono saliti al secondo posto (scalzando la Francia) nella graduatoria dei Paesi maggiori importatori di made in Reggio Emilia.
Le esportazioni verso gli Usa, infatti, sono diminuite del 2,8%, per un valore di 1,52 miliardi di euro; in questo modo, il saldo commerciale degli scambi con gli Stati Uniti è risultato positivo per 1,45 miliardi.
Pressochè stabili (-0,4%) le esportazioni verso la Spagna (800 milioni di euro), e poi via via cali (nel Regno Unito e in Cina, in particolare, con –15,4% e -23,1%) fino al 13° posto della graduatoria dei Paesi più importanti per le esportazioni reggiane, dove si trova la Svizzera con un modesto +0,7% e un valore di 196 milioni).
“E’ evidente – sottolinea il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Stefano Landi – che occorre ridare slancio all’economia italiana ed europea. Insieme al contrasto rispetto ai possibili dazi statunitensi, dunque, occorre un’azione coesa per favorire nuovi investimenti che sostengano le imprese in una situazione così complessa”.
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